Pochi giorni fa ero in Assisi e questa meravigliosa visita ha lasciato uno strascico che ha preso la forma di una indegna riflessione che vorrei condividere qui.
Parlare di Assisi significa ovviamente incontrare San Francesco (o scontrare San Francesco, vista la vita così lontana che vivo dalla sua) e parlando del Santo si finisce inevitabilmente a parlare del segno del Tau. Argomento lieve in realtà e gradito, visto che esso rappresenta uno dei significati più importanti, se non il principale in assoluto, per la religione ebraica e quella cristiana.
In Assisi si trovano miriadi di versioni del simbolo, ma con un minimo di ricerca (la verità mai è nascosta a chi vuol vedere…) si può incontrare una sua rappresentazione assolutamente meravigliosa, quale quella del maestro Dettoni che propongo di seguito:
Parlerei volentieri ancora di questo artista per un’altra scultura da questi realizzata raffigurante Maria, ma qui ci fermiamo su questa mirabile esecuzione.
Ah, che pregio ha l’arte di poter in un solo istante carpire, racchiudere e mostrare l’intrinseca verità delle cose! Forse perché essa nasce direttamente dal cuore ed è alle anime che rivolge?
Da qui, da questa opera è partito il mio pensiero…
“Il Signore disse: Passa in mezzo alla città, in mezzo a Gerusalemme e segna un Tau sulla fronte degli uomini che sospirano e piangono…” (Ez. 9,4)
Il segno del Tau rappresenta quindi la redenzione. Esso è il sigillo del perdono e rivela la completa appartenenza a Dio.
L’origine è alfabetica come sapete: il Tau è l’ultima lettera dell’alfabeto ebraico e così sono andato a cercare l’alfabeto. Grande delusione, perché la lettera Tau (Taw in ebraico) si scrive così:
Certo, la versione francescana è greca ed è stata venerata in quanto in questa forma ricorda la croce. Ma c’era altro e con un minimo di impegno in più si poté trovare l’arcaico modo di esprimere il segno: si doveva tracciare effettivamente una croce:
(ultima riga, penultima colonna)
Ecco che l’unione dell’opera dell’artista, con l’antico segno di croce, mi hanno suggerito che in realtà ci sarebbero delle correzioni da fare su quanto riportatoci dal Nuovo Testamento:
“Io sono l’Alfa e l’Omega, il principio e la fine” disse Gesù. Ma questo è greco e non credo che Gesù parlasse in greco. Io ritengo invece che Egli disse:
“Io sono l’Aleph e il Taw“.
Di nuovo il principio e la fine (siamo sempre di fronte a un inizio e una fine, dell’alfabeto stavolta ebraico), ma ora i significati vanno ben oltre:
L’Aleph è la prima lettera come dicevamo e di solito viene associata, proprio per questo forse, a Dio. Quando Gesù dice “Io sono l’Aleph” intende proprio l’inizio degli inizi; rivendica la propria divinità e contestualmente ci mostra a cosa aspirare, in quanto questa lettera è anche associata ad Adamo, quindi all’uomo nella perfezione che doveva avere.
Ma Gesù è anche il Taw, la fine. Più precisamente però è il Segno del perdono e della redenzione; è il segno della completa appartenenza a Dio. Non solo la fine, ma anche il fine… e il mezzo…
Alla luce di questo mi appare più chiaro e con nuovi e più marcati e profondi contorni l’espressione:
“Io sono la Via, la Verità e la Vita“.
Gesù non muore sulla croce, Gesù è la croce. Gesù è il simbolo di salvezza (tra l’altro non è forse quella di una croce la forma che il corpo assume quando si è croficissi? La croce della crocifissione non ha tale forma proprio per seguire il corpo e non per imporsi su di esso?). Gesù è la porta.
Così bene viene mostrato dal Tau di Dettoni… Qui Gesù è un tutt’uno con la croce, dal legno escono le gambe, la testa e nella parte posteriore si vedono addirittura le spalle. Non più due entità di cui una di morte, ma un naturale passaggio e compenetrazione verso la Luce.
Personalmente anche un’altra ispirazione mi viene nel vedere questa opera: Cristo è la sua croce, mentre la figura umana che se ne vede, non più ferma, ma in movimento, siamo noi. Noi che da dietro siamo entrati nella porta rappresentata da Colui che ci ha preceduto e ne usciamo abbracciati e purificati, finalmente liberi di accedere al Regno dei Cieli o più semplicemente “a Casa”, come dico io.
Che mirabile segno è quello della croce! Lo dice uno che ha tolto il crocifisso in casa per sostituirlo con l’immagine di un Gesù sorridente in mezzo ai bambini. Eppure… spogliato del puro dolore, quale affascinante e mistico significato esso propone.
Tanto lungo è ancora il cammino. Per ora mi fermo qui non potendo aggiungere parole altre che queste. Troppo lo studio delle scritture che va fatto e che ancora mi è ignoto. Troppo ho ancora da leggere e chiedere per poter ricercare questi concetti anche al di fuori della nostra religione, al fine di giungere a quel compimento della mia utopia, che poi è l’esaltazione della Verità che io chiamo Dio. Troppa la mia ignoranza.
Non sono portatore di verità alcuna, soltanto appunto un ricercatore, colpito da un pensiero e desideroso di condividerlo. Ogni mia frase andrebbe preceduta dall’espressione “secondo me…”.
Non mi resta quindi che rimanere in silenzio, salutare e proseguire. Ringraziare per l’attenzione e fare tutto questo con quello che mi par essere il più adatto degli auguri:
Pace e Bene.
Umberto
(Le immagini del “Tau” sono qui riprodotte con il permesso dell’autore che sorridente ringrazio sentitamente. Altre informazioni si trovano all’indirizzo: www.maria.tk)
27 agosto 2013 at 16:20
Assisi è una mia meta fissa ogni anno, ho visto la mostra di questo Tau e avevo visto anche quella su Maria. San Francesco ha molto da dire e con il suo stile riesce ad arrivare davvero a tutti! Il tau mi è così familiare che ce l’ho sempre addosso e una volta mi è capitata una cosa che mi ha fatto sorridere: ero in università seduta in un’aula in attesa di essere interrogata per un esame quando mi si avvicina un ragazzo e guardando il tau che penzolava dalla mia borsa mi dice “oh, il tau, ma allora tu sei una persona buona!”
27 agosto 2013 at 18:05
Forte! Chissà che aspetto arcigno avevo fino a quel momento?? 😉
Anche io porto il Tau. Certo è però, che il Tau è la croce…
26 agosto 2013 at 20:57
Grazie Umberto
26 agosto 2013 at 21:01
Per?
26 agosto 2013 at 21:08
Perché condividendo le tue riflessioni fai riflettere anche me
26 agosto 2013 at 21:10
Lieto sia così. Se più ti verrà voglia di condividere con me cosa pensi ne sarei ancor più lieto
26 agosto 2013 at 18:49
Pace e Bene anche a te 😊