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Gramellini

Non ripubblico il buongiorno di Gramellini, per parlare di B., cosa della quale sono molto stufo e la ripetizione della quale credo anche sia una delle ragioni del blocco di ogni cosa in questo paese (volutamente con la p minuscola). Condivido l’articolo per esaltare quella parte focale che si deve imprimere sulla società e conseguentemente su ognuno di noi.

A dire il vero, l’aspetto sociale è ben peggiore di quello personale….

Barbara Frank

I figli di B si sentono perseguitati come gli ebrei ai tempi di Hitler. La fonte della rivelazione è estremamente autorevole: B. In un libro di Vespa, tra l’altro. E allora perché ne parli? (Me lo domando da solo). Per analizzare il meccanismo che ha cambiato l’informazione e un po’ le nostre teste. Funziona così: da vent’anni, quasi ogni giorno, B pronuncia una sciocchezza terrificante, contraria al buonsenso e al buongusto. La sciocchezza ha lo scopo di ribadire l’unica idea forte su cui B ha costruito il suo successo in politica: il vittimismo. Gli italiani adorano i vittimisti. Perciò un uomo che ha fatto affari con tutti i regimi e tutti i governi adora raccontarsi al suo popolo come il capro espiatorio di un’oscura macchinazione. B come i pellerossa, come gli ebrei, prossimamente come i migranti di Lampedusa. La scempiaggine provocatoria rimbalza sui siti e in tv, suscitando il commento divertito dei comici e quello indignato delle vittime vere. Ci cascano tutti. Ci cascano sempre. Per pigrizia, rabbia, automatismi strani. E la reazione alimenterà nel popolo di B il convincimento che lui sia veramente una vittima.  

 La tempesta di sabbia sollevata dalle panzane del Grande Incompreso è violenta ma breve, al pari di ogni altra emozione nella civiltà delle immagini. Il giorno dopo è già svanita nel nulla, lasciando un vuoto nevrotico che la prossima sparata provvederà a riempire. È una malattia di cui abbiamo inoculato il morbo. Non so chi perseguiti i figli di B. Ma mi sono fatto un’idea di chi, da vent’anni, perseguita noi.

fonte originale: il buongiorno di Gramellini 07/11/2013

 


Io non capisco

Come scrissi su twitter, giorni fa, non mi capacito del fatto che Assad abbia dato l’ordine di usare armi chimiche contro la propria popolazione. 

Concordo che Assad sia feroce e spietato. Assodato che è un dittatore e della peggior specie. Non si è mai comportato da stupido però… Usare armi chimiche con gli ispettori dell’ONU in casa e con paesi a lui ostili, che altro non aspettavano che quello per attaccare rientra sicuramente nei gesti stupidi e secondo me non gli si addice.

Parlo della guerra degli Stati Uniti con l’Iran da prima di quella con l’Iraq e fatico onestamente a trovare un’altro motivo per questa così forte volontà di bombardare.

Ripenso a come sono andate le cosiddette primavere arabe (che mi permisi di considerare come dei tramonti già lo scorso anno, mentre nascevano) e alle loro conseguenze con gli integralisti islamici al controllo di stati fino a quel momento sicuramente tolleranti e aperti. Penso alla Tunisia. Penso all’Egitto. Mi tocca persino pensare alla Libia. La Siria rientra in questo movimento.

Mi incuriosisce molto che a combattere questo dittatore ci sia Al Qaeda. Nemico storico dell’occidente ora combatte dalla sua parte in difesa della libertà…

Mi fermo qui. Ho mie idee e le ho da parecchio, ma ho anche imparato che il mondo arabo è molto diverso dal nostro per azioni e intenzioni e quindi non mi va di intrufolarmi in una discussione su un mondo che io non capisco, come ritengo non lo faccia il 90% degli occidentali.

Quello che mi preme è sottolineare un’altra cosa che non mi è chiara: gli Stati Uniti hanno come fondamento del proprio sistema giuridico il concetto di “oltre ogni ragionevole dubbio”. Nessuno può essere condannato se esiste un dubbio che possa non aver commesso il fatto per il quale è accusato. Il ragionevole dubbio si elimina con le prove.

Perché questo fondamento viene eliminato? Perché qui non conta? Le prove decisive non ci sono (infatti l’ONU non viene interpellato e non per evitare la Russia secondo me…), anzi per tante se ne producano in una direzione tante altre se ne trovano nell’altra (per esempio qui). Da dove nasce tutto questo accanimento? Da dove nasce tutta questa frenesia in un popolo che considera le vittime civili provocate dai propri bombardamenti nella stessa popolazione che (pare) vada a difendere solo come “danni collaterali”? A me, maliziosa creatura terrestre tutto questo fa pensare a un falso. Altri sono gli scopi, ben diversi dal salvare la popolazione Siriana dal proprio dittatore.

La questione della legalità che ponevo prima ritengo sia importante anche per altre ragioni: si può decidere di combattere contro ogni mostro esistente, ma non lo si può fare rinunciando a se stessi. Se gli USA sono, come ritengo, in mala fede, allora la conseguenza è logica, ma se anche fossero sinceri, rinunciando alle basi della propria cultura non possono che finire nel baratro. (Da soli?)

Questo è ciò che penso riguardo a una situazione che forse non voglio capire, perché l’unica cosa che capisco è che la gente muore. Sempre e comunque. Questo non mi piace. Questo deve finire.

Umberto


L’ultimo Comizio

Quanto mi sarebbe piaciuto sentir pronunciare queste parole da altri che non Gramellini…

«Cari elettori, per un disguido tecnico nelle settimane scorse è andata in onda la campagna sbagliata: il cagnolino di Monti, il giaguaro di Bersani, la busta di Berlusconi travestita da rimborso delle tasse, il mago Zurlì che smentisce la partecipazione di Giannino allo Zecchino d’Oro. In realtà avremmo dovuto intrattenervi su una questione più pregnante e approfittiamo di quest’ultimo comizio per farlo tutti insieme. Noi politici di destra e di sinistra registriamo con preoccupazione l’allarme lanciato dal linguista Tullio De Mauro: «Più della metà degli italiani ha difficoltà a comprendere l’informazione scritta, con inevitabili conseguenze negative per la democrazia: molti sono spinti a votare più con la pancia che con la testa e non hanno gli strumenti culturali per controllare l’operato delle classi dirigenti».

Questa splendida situazione non è soltanto merito nostro – dall’Unità a oggi vi hanno contribuito generazioni di politici, impegnate a garantire attraverso i media e la scuola uno scrupoloso rispetto degli standard di ignoranza e rincoglionimento collettivo – ma tocca purtroppo a noi porvi termine. Fin qui eravamo sempre riusciti a conciliare il progresso economico con l’immobilismo culturale: quando i soldi girano nessuno si preoccupa se i cervelli rimangono in pausa, consentendo a chi li manipola di continuare a fare, indisturbato, i propri comodi. Ma per uscire dalla crisi attuale sembra non resti altra strada che investire nella ricerca, nella cultura e nella scuola. Riserveremo dunque a questi obiettivi quote più ingenti del Pil, finché non vi sarete trasformati da sudditi in cittadini. Ci scusiamo fin d’ora per i disagi».  (Fonte: Massimo Gramellini)


La vera settimana di carnevale.

In principio fu l’IRI e il suo scandalo che ne portò allo smembramento. Giunse poi tangentopoli dalla quale l’Italia uscì senza più la chimica, settore fino a quel momento faro nel mondo per capacità e innovazione.
Ora siamo forse al compimento di quanto iniziato un paio di anni fa e gli scandali su Finmeccanica e ENI, ci porteranno a perdere due (le ultime?) grandi aziende capaci di operare in maniera vincente sui mercati internazionali. Aziende in grado di creare benessere per il Paese e la sua gente. Aziende, STATALI, in grado di creare benessere, occupazione e crescita.

Penso alle parole dei vari Prodi, Amato, Berlusconi, Casini, Bersani e oggi Monti e Napolitano. Penso a chi di loro è conosciuto come “persona seria” e a chi per il suo esatto contrario, eppure tutti costoro trovano un comune denominatore con altre parole, altri nomi:
IRI,
MONTEDISON,
FINMECCANICA,
ENI.
Tutti partecipanti alla svendita di questo straordinario Paese, che, per una volta mi trovo d’accordo con D’Alema, tanto vorrei fosse normale…

Personalmente non provo rispetto per nessuno di coloro che ho nominato prima e ho una domanda che mi pesa come un macigno… Ma… La magistratura che a colpi di scandali sta aiutando a distruggere questo Paese da 20 anni a questa parte e che troppe volte scavalca il muro e va in Parlamento… è parte integrante del meccanismo, oppure inconsapevole pedina?

Dei giornalisti non fatemi parlare per favore, se penso che serve un esame per entrare a far parte di questa corporazione mi viene da vomitare. (Non per tutti ovviamente)

Trovo conforto solo nella storia. Cammino per Verona, Venezia, lo scorso anno sono tornato a Roma e spero presto di rivedere Firenze. Rifletto su come la storia sia fatta da una curva sinusoidale e ciò che sta su prima o poi scende, ma anche risale. Ma questo può accadere quando il potere è in mano ai singoli Stati e ai loro abitanti, mentre oggi sembra che sia più in alto, detenuto da oligarchi extra-statali che anzi lavorano per svuotare le nazioni delle loro prerogative.
E ci riescono

Non smettiamo di raccontare ai nostri figli cosa è l’Italia. Non cediamoli alla televisione. Non lasciamoli in braccio al vuoto che ci ha circondato

Umberto


Massimo Gramellini. “La vita, nonostante”

Ci stanno impartendo una lezione di vita. Non solo di sopravvivenza. Di vita. Questi sfollati che si spaventano ma non vogliono dare soddisfazione alla paura. Che piangono senza piangersi addosso. E che ricominciano a vivere, nonostante.

Nonostante sia un cumulo di macerie, il supermercato di Mirandola funziona ancora: a cielo aperto. Hanno portato per strada le merci, i carrelli e naturalmente la cassa. Bisogna pur nutrirsi, coprirsi, curarsi. I verbi primordiali del vivere continuano a essere declinati al presente e al futuro, nonostante.

Amare, per esempio. Alice e Davide hanno confermato le nozze, nonostante la chiesa abbia perso un po’ di mattoni e il ricevimento sia stato dirottato fra le tende. Per la luna di miele si vedrà. Intanto c’è il miele, appena arrivato con il latte e i biscotti da Reggio Emilia sopra un Tir. E c’è la luna, che splende in un cielo di promesse e trema molto meno della terra.

La gastronomia di Medolla sforna gnocchi fritti, nonostante. Nonostante la gastronomia sia diventata una cucina da campo in mezzo alla piazza del municipio. Potrebbe accontentarsi di fare panini e invece preferisce esagerare.

E la merciaia? Ha pianto tanto e dormito in automobile con il marito più anziano di lei. Ma ieri ha riaperto bottega perché le donne del terremoto sono scappate di casa senza ricambi e si mettono in coda sotto il sole per fare incetta di mutande e reggiseno, nonostante.

La regina del marketing è la fruttivendola biologica che alle ciliegie sopravvissute alla scossa impone il cartello «duroni della rinascita», trasformandole nel frutto della riscossa. Intorno a lei scene di gentilezza e onestà che altrove sarebbero straordinarie, ma non qui, nonostante. Un cliente vuole un chilo di mele però non può pagarle perché il bancomat ha esaurito i soldi. La fruttivendola: «Le prenda lo stesso, pagherà domani». E lui: «Ci mancherebbe, vado a cercare un altro bancomat».

Poi ci sono i bambini che giocano, nonostante. E le loro mamme che cercano di trasformare il terremoto in uno spettacolo d’arte varia. Al piccolo che dopo una scossa di assestamento frignava, la mamma ha spiegato: «Adesso ti insegno un nuovo gioco. Il gioco del salterello». Il bimbo ha smesso di piangere. «Che gioco è?» «Funziona così: io canto una filastrocca e ogni volta che mi fermo, tu salti». La mamma si fermava ogni volta che c’era una scossa. Così le scosse sono diventate una parte del gioco e il bambino si è riempito talmente di gioia che non ha trovato più posto per la paura. E ha continuato a saltare, nonostante.

(Massimo Gramellini)

http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/grubrica.asp?ID_blog=41&ID_articolo=1189


Esseri umani

Condivido questo articolo perché è esattamente ciò che penso che gli italiani, più di altri, dovrebbero ricordarsi di essere.
Fuori da questo spazio, noi siamo senza guida, poiché quando si esce dalla propria essenza non si sa più dove si è e tutti possono fare di noi ciò che più vogliono.

Restiamo umani…

Esseri umani
LASTAMPA.IT – BUONGIORNO | 05 MAGGIO 2012
http://pulse.me/s/8UZaH
Esiste una laurea che nemmeno il Trota può comprare e soltanto la vita assegna ai suoi figli Read more


Rivoluzione non tagli

Avrei da ridire sull’ultima parte, ma credo ci sia da discutere sull’articolo…

Rivoluzione non tagli
DAVIDE GIACALONE.IT | 01 MAGGIO 2012
http://pulse.me/s/8Mcrb
Mi fa paura leggere che il governo è alla caccia di quattro miliardi. Non perché siano tanti o perché va a finire che li … Read more